Sembra…
che la penna stilografica rispecchi lo stato d’animo di chi la usa e abbia un effetto calmante sulla personalità.
Non è adatta a chi ha troppa fretta, agli irruenti, perchè bisogna dare all’inchiostro il tempo di fluire, ma, per contro, a questo, corrisponde il gusto e il piacere di una scrittura più rilassata, ordinata e “morbida”.
Personalmente, trovo che tra una Stilografica e una più moderna Roller ci sia una differenza paragonabile a quella che c’è , musicalmente parlando, tra un Vinile e un CD audio. Il primo, nella riproduzione di un brano musicale,mostra dei “limiti” di qualità, di perfezione, ma è qui che sta la sua forza…il Vinile è molto più “romantico”, “caldo”, emozionante e quindi autentico; il Cd, nella sue estrema perfezione risulta essere un pò “freddo”.
In generale, le Penne stilografiche sono le più “complesse” e costose di tutte le penne e possono dare facilamente problemi; alcune scorrono male, altre hanno perdite, poca autonomia e fondamentalmente sono delicate. Devono avere il tappo per non macchiare, non perdere inchiostro e impedire che si secchi quello sul pennino.
Questo è tanto vero quanto più si fa un acquisto “economico”. La Penna stilografica, proprio per le sue peculiarità, va scelta partendo dal presupposto che il prezzo, generalmente, fa la qualità e quindi la differenza!!!
Una buona Penna stilografica ha un funzionalmento regolare e costante, se cosi poossiamo dire, al pari delle altre tipologie di Penne.
Semplificando, il suo successo è dato essenzialmente da tre elementi:
L’ Alloggiamento, l’Alimentatore e il Pennino, che insieme costituiscono quello che in inglese è chiamato “Nib Section”.
Il Pennino è tipicamente in acciaio inox per le penne più economiche o in oro con la punta di iridio, ed ha forma di cuneo con una fessura nella metà. La fessura determina una caratteristica importante; ad esempio, quando si scrive una “O”, in un tratto si va verso il basso e poi si risale. Andando in basso, senza rendersene conto, si preme di più, andando in alto, di meno. Con una pressione maggiore le estremità del pennino si allargano e il tratto diventa più spesso, riducendosi in salita, dove le estremità si avvicinano.
La grafia appare quindi decorata, diventando “calligrafia”.
L’inchiostro liquido, a base d’acqua, confluisce dal serbatoio (cartuccia o sistema di aspirazione) al Pennino attraverso un sistema di distribuzione ( Alimentatore) che combina gravità e capillarità, passando in scanalature capillari molto fini.
A differenza delle normali penne, una Stilografica non deve essere utilizzata mantenendone la punta verticale, ma va appoggiata sul foglio in modo che la parte inferiore della punta del pennino strisci su di esso. Il solo peso della penna provoca la fuoriuscita dell’inchiostro. In questo modo è possibile scrivere utilizzando angoli di scrittura molto diversi fra loro, e garantire una posizione molto più naturale alla mano.
I Pennini sono disponibili generalmente in diverse misure: XF (extra fine), F (fine), M (medium), B (grassetto), BB (largo in grassetto), OB (largo obliquo), OBB (grassetto obliquo largo), e I (corsivo); quelli più sottili scorrono leggermente meno e l’inchiostro tende a seccarsi dentro la penna; le diverse aziende produttrici usano anche numeri e non sigle per identificare i diversi Pennini.